Gestire lo stress è essenziale per la nostra salute e il nostro benessere psicofisico, significa trasformare gli effetti potenzialmente negativi delle risposte di adattamento dell’organismo, a stimoli ambientali o interni, in positivi. Non sempre lo stress produce effetti negativi. La varietà numerosa di stimoli e la loro complessità hanno portato a una distinzione fra due diversi tipi si stress:
• Stress acuto o momentaneo, purché non traumatico, denominato eustress, è adattativo , funzionale e persino benefico perché favorisce e stimola la capacità di concentrazione e di comprensione e attiva il corpo a mobilitare le energie necessarie per prendere decisioni ed affrontare la situazione.
• Stress cronico o distress è negativo, perché le reazioni dell’organismo perdurano oltre la durata degli stimoli con un dispendio energetico notevole e un sovraccarico endocrino e immunitario, un indebolimento dei sistemi di difesa e un’alterazione del funzionamento integrato del Simpatico e del Parasimpatico.
E’, dunque, il distress che logora l’organismo, abbassa il rendimento mentale e fisico e il suo perdurare può essere causa di una serie di patologie. Secondo Lazarus non sono però gli stressor in sé a rendere lo stress patologico, bensì o la valutazione cognitiva di pericolo di minaccia attribuita agli eventi, insieme alle capacità di affrontare(coping) e adattare strategie comportamentali agli stimoli ritenuti negativi.
Come possiamo gestire lo stress?
Prima di tutto ascoltiamo i campanelli d’allarme che il nostro corpo ci manda per evitare la cronicizzazione dello stress. I segnali più comuni sono: irritabilità, alterazione dell’umore, ansia, diminuita concentrazione e memoria, ipertensione, facile affaticamento, cefalea, dolori muscolari e disturbi del sonno, alimentari, e indebolimento delle difese immunitarie . Non ricorriamo subito agli integratori, ai calmanti, ai preparati fitoterapici o ai suggerimenti dei nostri amici, andiamo alla radice del problema.
Possiamo cambiare qualcosa? Ecco una serie di tappe essenziali su cui intervenire:
Possiamo modificare qualcosa degli eventi stressanti?
Ridurre il carico di lavoro, farci aiutare, modificare gli orari, ridurre i tempi, modificare l’organizzazione, usare strumenti di lavoro più efficaci, ecc.? Forse non sempre è possibile, ma se non possiamo agire sugli stressors, possiamo agire su di noi.
Modificare la valutazione dell’evento e la percezione di pericolosità.
Come suggeriva Epitteto, filosofo del primo secolo :
“Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti”.
Possiamo agire sulle nostre convinzioni, sulle nostre abilità, sull’autostima, sul nostro dialogo interno, e soprattutto possiamo modificare o ristrutturare la nostra esperienza di impotenza appresa che ci costringe all’inibizione dell’azione.
Creare spazi anche minimi in cui ritrovare se stessi
dedicarsi a se stessi e nutrirsi di ciò che è essenziale per il benessere interiore, riscoprire e rivalutare capacità, talenti, interessi ed energie rimasti da tempo assopiti.
Iniziare un percorso di rilassamento
con l’aiuto di uno psicoterapeuta, per agire in profondità e a livello psicofisico. Fra le tecniche più efficaci, il Training autogeno è uno strumento utilissimo per il dialogo mente corpo, l’Ipnosi ne accelera i tempi e permette , attraverso l’autoipnosi, di approfondire l’allenamento e le Tecniche immaginative rafforzano l’immagine di sé, l’autostima e le capacità di coping.
Se nelle prime fasi sarà necessaria la presenza di un professionista che potrà scegliere le tecniche più idonee per il soggetto e potrà, eventualmente, adattarle o modificarle in base alle esigenze, in un secondo momento si potrà continuare da soli l’allenamento sulla base di quanto appreso e di quanto il terapeuta consiglia.