Immaginiamo la storia di una bambina che un giorno, a causa di un problema con la macchina della madre, arriva a scuola in ritardo. In classe stanno già iniziando la lezione, i compagni la osservano in silenzio e per un attimo interrompono ciò che stanno facendo poi rivolgono lo sguardo verso la maestra in attesa che la rimproveri. La maestra appare un po’ infastidita, le dice di non perdere altro tempo e di sedersi al suo posto. Non fa quasi in tempo a sedersi che la maestra la chiama all’interrogazione di storia. E’ una bambina abbastanza studiosa, finora ha sempre meritato dei bei voti ma presa alla sprovvista le sembra che il tono di voce dell’insegnante contenga una specie di punizione e che tutta l’attenzione della classe sia rivolta verso di lei. Risponde alla prima domanda e mentre parla di una guerra e di una sconfitta subita da un sovrano, descrive l’esercito debole. “Forse aveva bisogno di una cura ricostituente…” aggiunge la maestra e la classe ride e commenta la battuta. La bambina si sente invasa dall’imbarazzo e continua a parlare ma dopo un po’ un altro commento della maestra la lascia disorientata e in profondo disagio. E mentre la classe si diverte, la bambina decide di non dire più niente. Finisce l’interrogazione ma il voto non è sufficiente. E’ la prima volta che prende un brutto voto. Nelle interrogazioni successive di storia rivive il timore dell’umiliazione e continuerà a rispondere in modo insufficiente. Ha paura di scatenare ancora risate e ogni parola che dice, la vive in attesa di una reazione da parte della classe. Ha perso la sua sicurezza e lo studio non basta più per farla sentire a suo agio. Col passare dei giorni la bambina diventa più taciturna, la mattina si sveglia già triste, talvolta col mal di testa e fa tanta fatica a mangiare la colazione e a prepararsi per uscire.
Che cosa sta succedendo? La bambina rivive dentro di sé e continua a pensare all’esperienza vissuta. Rabbia, paura, imbarazzo, insicurezza, vergogna, non sono più emozioni di un’interrogazione già conclusa ma diventano le emozioni del presente e piano piano ne determinano il futuro. Quel racconto che la bambina ripete dentro di sé accompagnato dal tumulto di sensazioni sta plasmando le sue esperienze successive. Le nostre paure di adulti, il sentirsi sotto i riflettori e magari inadeguati potrebbero risalire a piccoli fatti apparentemente insignificanti ma molto rilevanti per un bambino.
Le storie che ci raccontiamo si trasformano in realtà. Tutto ciò che diciamo a noi stessi, il nostro dialogo interno, costruisce le nostre convinzioni e sono proprio queste ultime che determinano le nostre azioni. Se ripetiamo a noi stessi di non essere capaci e che non ce la faremo mai, non stiamo certo spianando la strada a una vita di successi. Se mi sento una frana agirò da frana, se mi sento un coraggioso agirò da coraggioso. Posso costruire una nuova identità e posso influenzare notevolmente il mio futuro.
E la bambina che stava somatizzando il suo disagio? Riuscirà a tornare a scuola serena e ad affrontare le interrogazioni di storia? Questo finale è una storia vera. Arriva la fine dell’anno scolastico e deve ancora rimediare in storia. Così gli ultimi giorni di scuola, mentre ripassa la materia e ripete, ripete gli argomenti, avverte dalla finestra della sua stanza il tepore e i suoni dell’estate imminente. Sente in lontananza i suoi compagni che giocano all’aperto e prova dentro di sé tanta rabbia per aver scelto di non parlare, anche se aveva studiato. “Mai più!” dice a se stessa, “Mai più!”. La bambina ha mantenuto la promessa: negli anni scolastici successivi ha sempre meritato dei buoni voti e seppure con un po’ di timidezza non si è tirata indietro davanti a situazioni di disagio. Il suo supporto è stato la famiglia e gli altri insegnanti che le hanno dato la certezza delle sue buone capacità e hanno sempre creduto che potesse riuscire negli studi e in tante altre attività.
La Psicoterapeuta Stefania Meloni ha una valida esperienza sulla Psicoterapia per bambini e adolescenti e riceve per appuntamento a Cagliari presso lo studio in Piazza Martiri, 9.