Quando il fallimento è sinonimo di successo.

Dal fallimento si può raggiungere il successo

Sono scivolato, non sono caduto!” (Abramo Lincoln, 1809-1865)  

E di scivoloni Lincoln ne ha fatti parecchi. Per chi si scoraggia facilmente e in caso di sconfitta tende a mollare tutto, vorrei proporre alcune tappe della sua vita.

La famiglia è sfrattata e deve lavorare per sostenerla 1816

Fallito nel commercio 1832

Sconfitto per la camera dei deputati 1832

Nuovamente fallito nel commercio 1832

Non è ammesso alla facoltà di Giurisprudenza 1832

Eletto all’Assemblea 1834

Muore la fidanzata 1835

Esaurimento nervoso rimane a letto sei mesi  1836

Sconfitto come presidente della Camera dei deputati 1838

Sconfitto come membro dell’Assemblea elettorale 1840

Sconfitto per il Congresso 1843

Eletto al Congresso 1846

Sconfitto per il Congresso 1848

Respinta la domanda per amministratore demaniale del suo Stato 1849

Sconfitto per il Senato 1855

Sconfitto come Vicepresidente 1856

Sconfitto per il Senato 1858

Eletto 16° Presidente degli Stati Uniti d’America 1860

 

Le persone che si sentono inadeguate e hanno bassa stima di sé a ogni piccolo sbaglio tendono a trovare conferma della loro incapacità, si abbattono, si arrabbiano con se stessi, si deprimono, si scoraggiano. Ogni errore, seppur piccolo, viene percepito come un fallimento su tutti i fronti, un disastro, una sconfitta irreparabili, si sentono ancora più incapaci e vedono il loro obiettivo oramai irraggiungibile. A questo punto la loro unica soluzione è la rinuncia. Ecco come un piccolo sbaglio può cambiare il futuro e può portare nella direzione sbagliata.

Nella realizzazione di un qualunque progetto, gli errori vanno messi in conto insieme agli insuccessi e ai fallimenti.

Ciò significa innanzitutto accettarsi incondizionatamente di là delle nostre paure, dei nostri limiti e di tutto ciò che gli altri possono dire di noi. Forse quell’obiettivo richiede più tempo per il suo raggiungimento, forse richiede altri strumenti o qualche modifica ma non certo la rinuncia se riteniamo che sia veramente importante per la nostra realizzazione e il nostro benessere interiore.

Ogni errore ha sempre dentro di sé una grande lezione e può diventare una risorsa se cerchiamo di coglierne il significato: “Che cosa è successo, perché, cosa posso fare per migliorare e per evitare nuovi sbagli?” Potrebbe diventare un trampolino di lancio, una nuova opportunità e quindi un momento di crescita e di maggiore consapevolezza.

Le critiche, per esempio, possono ferirci, distruggerci, annientarci ma forse in quella critica anche la più spietata potrebbe esserci qualcosa di vero, e se c’è un po’ di verità, c’è anche fertilizzante per la crescita. Quando si riceve un giudizio negativo, la prima reazione è la rabbia, è respingere subito al mittente ciò che abbiamo appena ricevuto, è la difesa con tutto noi stessi delle nostre azioni, convinzioni, motivazioni…… Fermiamoci un attimo e proviamo a pensare:

” Posso migliorare, posso fare di più, ho un’opportunità a cui non avevo pensato.”  E allora, ben vengano gli sbagli e grazie alle critiche! Abbiamo sempre da imparare e sempre da migliorare.

Purtroppo il desiderio di essere perfetti, di essere apprezzati, di avere performance eccellenti, di apparire i migliori ci porta a una continua tensione e a sentirci in una continua competizione con tutti. Ma anche i premi, le coppe, i riconoscimenti che vengono assegnati prendono in considerazione solo qualche aspetto esteriore e magari superficiale della persona, una capacità, un’abilità, un’impresa.

Guardiamoci dentro, invece, e riscopriamo le nostre risorse interiori e la fonte a cui attingere per arricchire la profondità e la totalità del nostro essere.

 


La Psicoterapeuta Stefania Meloni riceve a Cagliari su appuntamento presso lo studio in Piazza Martiri, 9.


 

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